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Conflitto d'interessi: nomi e cognomi dei medici finanziati da Big Pharma

03-06-2022 19:29

Redazione Vox

Conflitto d'interessi: nomi e cognomi dei medici finanziati da Big Pharma

Codacons ha pubblicato la lista dei medici italiani e delle fondazioni, università e istituti finanziati dalla casa farmaceutica Glaxo-Smith-Kline, co

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Codacons ha pubblicato la lista dei medici italiani e delle fondazioni, università e istituti finanziati dalla casa farmaceutica Glaxo-Smith-Kline, così come diffuso dalla EFPIA.

La notizia non è nuova, ma in questo periodo in cui quotidianamente si parla dei vaccini proposti dalle multinazionali del pharma, vale la pena riprenderla, sia per la poca o nulla visibilità che i media hanno riservato alla notizia, sia per fare comprendere i meccanismi utilizzati per dirottare la Sanità e i cittadini verso certe cure o vaccinazioni.

Ricordiamo anche che, a seguito dell’inoltro all’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) e all’esposto per conflitto di interessi presentato dal Codacons, l’ex presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi, è stato costretto alle dimissioni, per essere successivamente reclutato dal governo Conte. Quando si dice che il curriculum serve…

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La EFPIA (European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations) è un’associazione delle industrie farmaceutiche, con una rappresentanza diretta di 33 associazioni nazionali e 40 case farmaceutiche leader, caratterizzata da forte accento sulla trasparenza che richiede ai propri affiliati. Proprio per rispondere a questa richiesta, la Glaxo-Smith-Kline ha reso pubblici, fra le altre cose, anche gli elenchi dei medici italiani che nel 2015/2016/2017 hanno ricevuto finanziamenti (a titolo di servizi, consulenze, eventi vari).

Sebbene manchino riferimenti dettagliati rispetto a questi finanziamenti, e per lo più ci si limiti a riferimenti generici, il totale elargito dalla Glaxo-Smith-Kline risulta in crescita: più di 11 milioni nel 2015, più di 13 milioni nel 2016, quasi 15 milioni nel 2017.

Nel vergognoso documento (a fine pagina trovate il link per il download) c'è la lista con nomi e cognomi dei medici che hanno ricevuto soldi dalla Glaxo.

Vergognoso perché suscita legittimi dubbi sull’operato di un’intera categoria, quella dei medici, la cui credibilità rischia di essere messa in discussione a causa del comportamento opaco di una minoranza.

Perché ora non siamo più sicuri se il nostro medico di famiglia o quello specializzato, a cui ci siamo affidati, ci sta prescrivendo quel farmaco, a volte anche molto costoso, a volte anche con effetti collaterali pericolosi, perché veramente ne abbiamo bisogno oppure perché il produttore di quel farmaco lo invita in qualche convegno in un resort a 5 stelle.

Nel documento, tra le istituzioni e le aziende ospedaliere che hanno ricevuto soldi non sono elencati solo singoli medici, ma compare l'Istituto superiore di sanità, cioè l'istituzione tecnica del ministero della sanità, che ha ricevuto 125.000 euro nel 2016 e 93.000 euro nel 2017 per “servizi e consulenze”.

Ma i finanziamenti di GSK non sono un evento isolato. Ricordiamo i 750.000 euro pagati da Merck alla Federazione Italiana dei Medici di Famiglia, i 94.000 euro pagati da Pfizer alla Federazione Italiana dei Medici Pediatri, quelli che curano i nostri bambini, o i 64.000 euro versati, ancora, dalla GSK alla Società Italiana di Pediatria. E allora come non interrogarsi sull’obiettività di questi pediatri quando devono prescrivere farmaci e vaccinazioni ai bambini?

Questi finanziamenti, più o meno camuffati, possono influenzare il comportamento dei medici durante la pratica del loro lavoro? Un medico può prescrivere un farmaco piuttosto che un altro, può prescrivere un farmaco coperto da brevetto piuttosto che un farmaco generico che costa molto meno e possiede la stessa efficacia?

I finanziamenti alle strutture ospedaliere avvengono perché si possano indirizzare i contenuti delle ricerche che vengono pubblicate, oppure omettendo la pubblicazione di certi dati. Personaggi noti possono partecipare a convegni medici, utilizzando il proprio nome o il ruolo che ricoprono in certe istituzioni per accreditare quell’azienda farmaceutica.

È noto che il 30-40% delle collaborazioni tra medici e case farmaceutiche non vengono denunciate dai medici, mentre andrebbero dichiarate. Si tratta di problematiche poche note, perché i comunicati stampa inviati alle redazioni dei quotidiani o ai grandi network televisivi vengono semplicemente cestinati. Forse perché le case farmaceutiche fanno campagne pubblicitarie su stampa e TV, che portano milioni e milioni di euro agli editori?

Se consultiamo l’elenco della GSK, troveremo nomi di medici, di primari ospedalieri di strutture pubbliche e private, anche molto noti e riconosciuti come autorità in ambito scientifico, ma che hanno incassato migliaia di euro dalla Glaxo. Ma perché Glaxo, che è un produttore di farmaci, dovrebbe dare soldi ai medici? Forse perché sono simpatici? O perché hanno il compito di prescrivere i farmaci ai loro pazienti?

Tra i componenti del gruppo di “esperti” che hanno proposto il piano decennale di prevenzione vaccinale per i bambini (1), quello che stabilisce che dovremmo somministrare 10 vaccini ai nostri figli, troviamo Alberto Villani, Silvestro Scotti, Paolo Bonanni, e tanti altri, tra cui lo stesso Walter Ricciardi, tutti menzionati nel documento di GSK che elenca i medici che hanno ricevuto soldi. Tutti che menzionano i vaccini di GSK nel loro report (pag. 20).

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Oggi la formazione dei medici è finanziata “soprattutto da Big Pharma e spesso ai convegni il medico “esperto”, pagato dall’industria per fare una presentazione scientifica, veicola messaggi favorevoli ai prodotti di chi paga per organizzare il convegno. La formazione medica dovrebbe essere invece pagata dalle istituzioni per evitare condizionamenti. Stessa cosa succede per i convegni scientifici delle associazioni mediche finanziati con i contributi delle multinazionali farmaceutiche che pagano per i simposi satelliti e si fanno carico delle spese di iscrizione, viaggio e pernottamento dei medici. Oggi perfino le associazioni dei malati sono supportate dall’industria dei farmaci” (2).

Il conflitto d'interessi influisce sempre più in ogni ambito della medicina: dalle cure alla formazione, dall’integrità della ricerca alla formulazione delle linee guida, dai sistemi regolatori per l’approvazione dei farmaci all’impostazione dei trial clinici.

 

(1) https://sif-website.s3.amazonaws.com/uploads/document/attachment/24/sif_position_paper_vaccini_vaccinazioni_feb17.pdf

(2) Intervista al Prof. Fausto Roila, primario di oncologia medica, ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.

https://youtu.be/dIvGcD0rhco

Download documento GSK: https://www.vacciniinforma.com/wp-content/uploads/2016/08/report-case-farmaceutiche-gsk.pdf

 

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