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Il Cancro del Neoliberismo

12-05-2020 17:06

Redazione Vox

Il Cancro del Neoliberismo

Sempre più frequentemente sentiamo ripetere che il neoliberismo è un cancro che sta erodendo la nostra economia e la nostra democrazia.

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Per aspera ad astra (attraverso il buio, fino alla luce)

 

De signatura rerum naturalium (Sulla segnatura delle cose naturali) è il titolo del nono libro del trattato di Paracelso “Sulla natura delle cose”. L'idea è che tutte le cose portino un segno analogico che manifesta e rivela le loro qualità invisibili. 

 

Il neoliberismo

Sempre più frequentemente sentiamo ripetere che il neoliberismo è un cancro che sta erodendo la nostra economia, insieme ai principi fondanti delle democrazie delle Nazioni. Non è una banale metafora, ma una perfetta analogia in grado di rivelarci aspetti apparentemente occulti.

 

Le cellule cancerogene si differenziano da quelle sane per la loro crescita disordinata e caotica. Nella singola cellula colpisce un nucleo troppo grande; questa anomalia è dovuta alla enorme attività di divisione della cellula, che non svolge più il suo compito in rapporto alle altre cellule, ma prevalentemente moltiplicando sé stessa in una follia riproduttiva. Negli ultimi 20 anni, la compulsiva tendenza dell’economia verso un’utopica “crescita continua” ci è ben nota, soprattutto per i disastri che ha provocato e che ancora sta causando. E purtroppo abbiamo passivamente assistito nel tempo alla crisi del Paese Italia, cioè di un organismo sano, provocato da poche cellule “deviate” ma votate al loro mortifero obiettivo finale.

 

La regressione neoliberista, come quella della cellula cancerogena è riscontrabile anche nel suo comportamento parassitario. Essa prende tutto quello che può in nutrimento ed energia, senza restituire o partecipare ai compiti sociali propri di ogni organismo. La cellula de-genera nel senso letterale del termine e se ne va per la propria strada, che risulta essere un viaggio egoistico.

 

La propagazione dell’economia cancerosa

Nei Paesi dove il neoliberismo si è disgraziatamente infiltrato, possiamo solo osservare distruzione dello stato sociale, disoccupazione e dissesto economico. La Grecia ne è un esempio tangibile. Molti tumori, con le loro necrosi (zona morta), al centro di un'attività esasperata, riproducono a livello anatomico questa situazione economica.

Dal “nucleo” carcinogenico di Bruxelles, abbiamo visto irradiarsi le politiche distruttive di questi anni in (quasi) tutti i Paesi dell’eurozona, con la svendita del patrimonio industriale, con una politica che sopprime e che si infiltra, e che ricorda le metastasi. Se osserviamo il nostro Paese, ci accorgiamo che esso viene ovunque divorato come se fosse eroso da un cancro, rapinato senza scrupolo, e privato della sua capacità di resistenza.

 

Verso la distruzione

Ma non solo l’atteggiamento mentale liberista nei confronti dei popoli è simile al comportamento delle cellule cancerogene; il neoliberismo condivide con esse anche l'errore che sta alla base di tutto, cioè chiudere gli occhi di fronte alle conseguenze del suo comportamento. La morte dell'intero organismo determinerà fatalmente la morte delle sue cellule, anche di quelle cancerogene. Quindi inevitabilmente il neoliberismo lavora in una zona d’ombra il cui futuro è nero, come le intenzioni che lo hanno concepito.

La pretesa crescita dell’economia è folle come quella del cancro. Tassi di incremento enormi, ma senza alcuno scopo finale da raggiungere, dato che il denaro è un mezzo e non un fine. Il progresso tende ad altro progresso, quindi mira al futuro. Anche il cancro ha un obiettivo irreale che consiste nella rovina dell'organismo. Se fossimo osservatori realisti, non potremmo non ammettere che lo scopo ultimo del neoliberismo è la fine dell'organismo Terra.

Ecco il mondo fangoso nel quale si agitano i programmati dal neoliberismo e gli europeisti convinti. Questo è il deposito pesante delle alluvioni psichiche che hanno sommerso le menti dei nostri governanti.

 

La rinascita delle Nazioni

Il carattere universale di qualsiasi organizzazione gerarchica prevede che il "superiore" imponga ordine all'inferiore, mentre l'"inferiore" cerchi di disgregare il superiore. Per questa ragione, per salvare l’intero organismo, esiste solo una strada: che venga ripristinato l’ordine superiore, con l’isolamento e l’estirpamento del nucleo “maligno” dalla società, l’analisi dei fattori che ne hanno permesso e favorito lo sviluppo, e la creazione di un’adeguata politica preventiva che ne impedisca la rinascita sotto qualunque forma. Ma l’inevitabile miopia auto-referenziale dell’”inferiore” determina una condizione della realtà che i neoliberisti non conoscono né a cui, per intrinseca limitazione, possono pervenire: per quanto studio e pianificazione ci possa essere nella strategia di oppressione dei popoli, per quanto i governi delle nazioni possano essere controllati, per quanto l’informazione possa essere stravolta e manipolata, si verificherà qualcosa di irrazionale e non previsto che farà crollare la loro costruzione abominevole, insieme ai loro conviti stregoneschi. È la carta del “matto” dei tarocchi; è l’inatteso; è il salto quantico verso l’imprevedibile ignoto, per ricreare i diritti di cui siamo tutti stati defraudati. E sarà allora che gli italiani torneranno a riveder le stelle.

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