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Made in Italy addio

20-07-2020 20:43

Redazione Vox

Made in Italy addio

“Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian p

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“Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale...

Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita. Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.”

 

Il principio della rana bollita, raccontato dal filosofo Noam Chomsky, descrive una pessima capacità dell’essere umano moderno: cioè la capacità di adattarsi a situazioni spiacevoli e deleterie senza reagire, se non quando è ormai troppo tardi.

Ad esempio, ci siamo accorti che lentamente ma inesorabilmente tutte le migliori aziende italiane stanno diventando straniere?

 

Il marchio italiano piace a tutti e le aziende italiane fanno gola in tutti i settori. Dall’alimentare all'energia, le migliori aziende italiane vengono arpionate e trascinate in acque straniere. Ricordiamo quindi i gioielli tricolore "perduti" e poi lavoriamo perché si inverta questo trend mortifero per la nostra economia.

Si, mortifero. Perchè "attirare capitali stranieri" come improvvisati economisti ed esponenti del governo amano ripetere, significa che i profitti di questi investitori finiscono all'estero, anzichè rimanare in Italia per essere reinvestiti e far girare l'economia nazionale.

 

Alta Moda e lusso

Fiorucci, fondata a Milano da Elio Fiorucci nel 1967. Nel 1990 viene rilevata dalla Edwin International, società giapponese di abbigliamento, poi dalla Itochu Corporation e infine dagli inglesi di Schaeffer.

Le collezioni di Krizia sono passate a Marisfrolg Fashion Co. Gli yacht di Ferretti sono ora di proprietà di Shandong Heavy Industry-Weichai Group.

Il fondo francese Kering ha acquistato GucciBottega VenetaPomellatoDodoBrioni e Richard Ginori. Dal 2012, la maison Valentino è nelle mani di Mayhoola Investments. Ferrè è passato al Paris Group di Dubai. La Rinascente appartiene alla thailandese Central Group of Companies. Né si è salvato Versace, venduto allo stilista americano Michael Kors per 2 miliardi di dollari. Il colosso francese della moda, LVMH, è diventato proprietario di Loro PianaFendiEmilio Pucci e Bulgari.

La giapponese Itochu Corporation ha fatto suoi Mila SchonConbipelSergio TacchiniBelfeLarioMandarina DuckCoccinelleSafiloMiss Sixty-Energie, e Lumberjack. Quasi tutte queste aziende sono state poi rivendute ad altre aziende straniere.

 

Alimentare

Nel 1993, gli svizzeri della Nestlè decidono di acquistare Italgel ottenendo così Gelati MottaAntica Gelateria del CorsoLa Valle degli Orti e il gruppo che comprende Motta e Alemagna. Attualmente Nestlè oltre a Italgel possiede anche i surgelati e salse Buitoni e l’acqua minerale Sanpellegrino con le relative controllate (LevissimaRecoaroVera e Panna).

GalbaniLocatelliInvernizzi e Cademartori sono di Lactalis, acquirente della Parmalat nel luglio del 2011, mentre gli oli CirioBertolli e De Rica sono passati nel 1993 alla Unilever, che poi li ha ceduti nel 2008 alla spagnola Deoleo, già titolare di CarapelliSasso e Friol. Anche Eridania Italia, società leader nel settore zucchero italiano, è passata in mani francesi.

Birra Peroni, comprendente i marchi Peroni e Nastro Azzurro, è stata fagocitata dal colosso giapponese Asahi Breweries, mentre la Star, proprietaria di marchi come PummaròSogni d'oro, GranRagù Star, è stata acquistata dalla spagnola Gallina Blanca del Gruppo Agrolimen.

 

Finanza

Anche in termini economici e finanziari, sono molte le società straniere che stanno fagocitando quelle italiane. Nel 2006, il gruppo Bnp Paribas acquisisce Bnl. Nel 2007, Credit Agricole prende il controllo delle banche Cariparma e Banca Popolare FriulAdria. Sempre nello stesso anno, Generali accetta l’offerta di Groupama per l’acquisto del 100% di Nuova Tirrena per 1,25 miliardi di euro. Unicredit ha venduto Pioneer ad Amundi per 3,5 miliardi di euro.

 

Industria

Italcementi è stata acquisita da HeidelbergCement. Alla Pirelli invece tocca andare in Cina: ChemChina è infatti il nuovo socio. A settembre 2016 la francese Suez ha acquisito parte di Acea mentre Magneti Marelli passa ai giapponesi di Calsonic Kansei.

 

Energia

Nel 2011 Edison ha ripiegato la bandiera tricolore a favore di quella francese. Ora le bollette degli italiani arricchiscono le casse statali francesi. Anche i dividendi finiscono alla Francia, mentre i debiti rimangono in Italia.

 

Trasporti

Nell’industria dei treni, il made in Italy non esiste più. La Fiat Ferroviaria è controllata da Alstom. Ansaldo-Breda è stata venduta alla giapponese Hitachi da parte di Finmeccanica. Per gli aerei, Piaggio Aerospace è dal 2014 in mano agli arabi di Mubadala. Per Lamborghini, invece la nuova casa è in Germania dove il nuovo padrone è il Gruppo Volkswagen.

 

L’influenza delle lobby commerciali

A questo sfacelo dell’economia italiana, aggiungiamo la palese ostilità del politburo di Bruxelles, che non perde occasione per danneggiare la nostra produzione a favore di quella dei lobbisti dei vari comparti industriali, che a loro volta non perdono occasione per festeggiare ogniqualvolta i nostri produttori incassano un «no» dalla Commissione europea. Ad esempio, in ambito alimentare, la dichiarazione d’origine obbligatoria, in etichetta, per il latte a lunga conservazione e per quello microfiltrato, bocciata dalla Ue.

 

Bollire o saltare

Ci persone che credono ancora che questa crisi economica, politica e sociale, sia momentanea e non strutturale, ci sono persone che sperano ancora che le soluzioni arrivino dall’alto, convinti che nel frattempo possono tranquillamente lasciarsi avvolgere dal comfort della vita quotidiana. Un po’ come la rana apprezzava il momento in cui l’acqua si riscaldava pian piano. La verità è che queste persone sono già mezze bollite, sono i dormienti, gli zombi di questa società. La loro fine sarà identica a quella della rana bollita. Dobbiamo saltare! E badate bene, non si tratta di fuggire, ma di affrontare la situazione ed esaminare le possibili soluzioni, prima che sia troppo tardi.

“Se guardiamo ciò che succede nella nostra società da alcuni decenni, ci accorgiamo che stiamo subendo una lenta deriva alla quale ci abituiamo. Un sacco di cose, che ci avrebbero fatto orrore 20, 30 o 40 anni fa, a poco a poco sono diventate banali, edulcorate e – oggi – ci disturbano solo leggermente o lasciano decisamente indifferenti la gran parte delle persone. In nome del progresso e della scienza, i peggiori attentati alle libertà individuali, alla dignità della persona, all’integrità della natura, alla bellezza ed alla felicità di vivere, si effettuano lentamente ed inesorabilmente con la complicità costante delle vittime, ignoranti o sprovvedute.” (Noam Chomsky)

gdm

 
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